I rapporti umani, oltre alle intese tra i popoli, sono da sempre stati regolati, tra l’altro, dalla dialettica tra “ verità e menzogna”. La stessa storia dell’umanità ha evidenziato anche che il “confine” tra queste due manifestazioni è molto variabile, se non addirittura fantasma. Vale a dire che spesso, la paventata verità coincide (o almeno dissimula) con la menzogna e viceversa. Un esempio evidente lo riscontriamo oggi nella recente crisi politico/militare conosciamo come: crisi Ucraina. che tutti Sulla scorta di questa crisi sembrano che si siano ricomposti i due fronti che già dalla fine della seconda Guerra Mondiale, si contrappongono, non senza suscitare apprensione in tutto il mondo: il blocco orientale e quello occidentale. Oggi il primo, il blocco orientale, fonda sul cadavere di un comunismo oramai scomparso e trasformatosi in dittature pseudo-socialiste, la Russia e la Cina. L’altro, quello detto occidentale, nasce sulla metamorfosi postdemocratica dei paesi occidentali; si tratta di una metamorfosi perché tutti sappiamo che le democrazie Occidentali attraversano un periodo di profonda crisi identitaria (una crisi che ricorda quella della “democratica” Atene prima che ripiombasse nella dittatura di fatto…). La democrazia nord-americana, per esempio, deve fare i conti con l’assalto al Parlamento del 2021 , assalto che non può essere ridimensionato, o peggio dissimulato, considerato che coinvolge l’opinione di molti americani. Le democrazie europee, non attraversano nemmeno loro un periodo felice, sono troppe le critiche mosse dalle popolazioni europee a scelte che sembrano essere sempre più “ democraticamente imposte “ dai loro governanti, inoltre i paesi europei cominciano a dover dare conto di due orientamenti problematici ben evidenti: la sudditanza alla economia globale, che crea sempre meno ricchi e più poveri e lo strisciante desiderio di dittatura, ritenuta ,ancora oggi, l’unica forma di governo capace di imporsi ma tutti. E’ in questo scenario che si innesta la “crisi Ucraina” . Una verità viene sbandierata dai due blocchi ma si tratta di una verità/menzogna: il blocco orientale dichiara ufficialmente (verità dichiarata…) che non vuole un occidente militarmente forte a ridosso dei propri confini, questo evento lo ritiene esiziale per la propria sopravvivenza in relazione alla libera determinazione della volontà dei popoli. E’ questa la verità? Oppure, come segnalano molti commentatori geo-politici, essa mal cela il desiderio di accaparrarsi delle fonti di energia e naturali in senso lato, della stessa Ucraina (da parte della Russia) e dell’Afghanistan (da parte della Cina)? Quindi questa verità sarebbe, in definitiva, una grande menzogna. Ma anche l’occidente ha la “sua“ verità: difendere l’Ucraina dall’assalto dei Russi e, relativamente all’estremo oriente, difendere i popoli confinanti con la Cina dallo strapotere militare ed economico di quest’ultima. Anche in questo caso, è questa la verità? Oppure, come dicono in molti, è una verità/menzogna: in realtà il democratico occidente, vede minacciato il suo impianto economico, lo status quo dell’economica fondata sul libero mercato, uno sbilanciamento verso oriente dei grandi profitti economici di mercato, metterebbe in seria crisi le borse-mercato occidentali, provocando un crollo della produzione. Verità e menzogna già da tempo hanno perso la loro dialettica che, quando presente, ha dato sempre un essenziale contributo emancipazione personale e dei popoli. alla Il testo biblico, nel Vangelo di Giovanni, fa dire a Pilato, rivolgendosi a Gesù che per primo aveva parlato di verità riferendola a se stesso: “che cos’è la verità?“. Questa domanda fu definita da Nietzsche : “ La battuta più sottile di tutti i tempi “, secondo lui, con questa domanda, un romano ha annientato il Nuovo Testamento. In realtà Pilato ha sentito parlare di verità da Gesù e chiede semplicemente quale fosse la verità ma non attende la risposta. Perchè sapeva bene, avendolo imparato presso la corte romana, che spesso, troppo spesso, la verità mal cela la menzogna. Uno dei più grandi nomi della filosofia del ‘900 , Hans-Georg Gadamer, ha segnalato l’importanza del termine greco alètheia che significa “verità”. Secondo Gadamer è importante riflettere su a- lètheia, grazie alla “a” privativa, il termine assume il significati di: non velatezza, non dissimulazione, svelamento. Ebbene, conclude Gadamer, ciò significa che essere “autentici “ indica non già il comportarsi o l’esprimersi di qualcuno o di qualcosa, bensì il suo essere , una qualità di carattere, vale a dire la sincerità”. Ben prima di Gadamer, già il vangelo di Giovanni si esprimeva in modo simile ma molto più radicale. “Giovanni 8 ;32: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi “ Anche Giovanni utilizza e conosce il termine greco alètheia ma gli dà un significato ben più radicale : aderire alla Verità dell’Evangelo crea una possibilità unica , vivere in una stato di libertà , libertà definitiva dalla menzogna che il mondo vuole importi. In definitiva la necessaria dialettica tra verità e menzogna che spesso si concretizza in una reciproca dissimulazione tra persone e popoli , può trovare la sua soluzione in un nuovo essere umano (come vuole Gadamer….) disposto solo a dire la sincerità e, prima di tutto, in un essere umano ( come vuole il Vangelo di Giovanni … ) libero da condizionamenti politico/sociali che gli tendono ad imporgli verità dissimulate e menzogne non manifeste.
Giuseppe Verrillo